domenica 29 gennaio 2012

Gino Buizza: Digital Storytelling per il sociale: un'esperienza nei luoghi di detenzione


Come Associazione Digital Storytelling portai all’interno del carcere di massima sicurezza “Borgo San Nicola” di Lecce la possibilità di far realizzare ai detenuti digital storytelling.
Attraverso l’analisi del sè si era stabilita una relazione interpersonale tra me e il detenuto di “coinvolgimento totale” come auspicato da L. Galliani (1995).
Il lavoro è durato quasi un anno e al termine i risultati sono stati molto interessanti sul piano del prodotto con efficacia comunicativa di buon livello. Però è necessario andare oltre alla valutazione del prodotto e del processo che hanno condotto alla produzione e passare ad una lettura semiotica dei digital.
“Dove ho imparato e capito che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a rendere la vita spettacolare …”
“Dove ho imparato e capito che l’amore, non il tempo, guarisce tutte le ferite e che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire…”
“Dove basta che io mi racchiuda nel buio della notte perché il mio animo riviva il calore di ogni loro tenero abbraccio e piccolo gesto…”
Ecco, emerge che la sofferenza delle persone nel luogo di detenzione non è la perdita della libertà bensì per gli affetti che stanno oltre le sbarre.
Digital storytelling: il cuore che parla mediato dalla ragione e porta ordine nel tumulto dell’anima.

sabato 14 gennaio 2012

Roger Schank: Stories are all we know


Lo storytelling ha radici profonde nella cultura e nella storia dell'uomo e ciò è ancor più vero soprattutto se si pensa a come le persone apprendono, cioè sperimentando, commettendo errori e raccontando delle loro esperienze. Va specificato però che nonostante film, giornali e romanzi rendano ad oggi disponibili numerosi esempi di quest'arte, nessuno riguarda realmente l'apprendimento e questo perché le storie non sono vissute ma semplicemente raccontate in modo passivo.
Se dunque le storie hanno un ruolo così importante per l'apprendimento, allora è ragionevole pensare che ogni curriculum di studi debba raccontarne una, che permetta ai futuri professionisti di sperimentare nel senso più pratico del termine la realtà che li attende. In questo senso, lo "Story Centered Curriculum" (SCC) aspira a ripensare un approccio che, dimentico del concetto di “istruzione” e dei suoi canoni, valorizzi l'apprendimento in quanto tale giungendo “al momento opportuno”, riconsiderandone le modalità, i tempi e non da ultimi i contesti.


venerdì 13 gennaio 2012

Micaela Castiglioni: La narrazione per la costruzione di significati nello sviluppo del Sé

Quale rapporto c’è tra la narrazione, la costruzione e lo sviluppo del sé? Che cosa significa, come adulti e giovani adulti, “mettere in narrazione” il proprio sé, o porzioni di esso? E ripercorrerne narrativamente le traiettorie di crescita, così come i momenti di intoppo, che cosa può  comportare e significare per ognuno di noi, in tempi e contesti di vita così frenetici e, per certi versi, disorientati?
Che cosa significa per gli adulti di “oggi” potersi dare un “progetto” di “costruzione narrativa” “di sé”, “del proprio sé” e “della propria storia”, che costituisca una sorta di “progetto contro” la “mancanza di un progetto” più ampio e realistico, di tipo istituzionale, antropologico e culturale (Bauman, 1999; Besayag, 2005; Bodei, 2000)? Tutto ciò, che cosa implica a livello di scelte educative e formative rivolte agli adulti e ai giovani adulti della “post-modernità”? Questi e altri interrogativi attraversano il presente contributo con l’obiettivo di sollevare alcune dimensioni centrali del “paradigma narrativo” e della sua opzione negli ambiti dell’educazione/formazione e della cura (di sé).

lunedì 19 dicembre 2011

Stefan Marchioro: Digital storytelling. Nuove forme di visita della città tra teatralizzazione, multimedialità e narrazione. Il caso di Soundtouring




Il turismo rappresenta per alcuni paesi uno dei settori economici trainanti in termini di fatturato, spesa e occupazione con significative proiezioni di crescita per il futuro. Per competere in modo efficace nel settore turistico è indispensabile avere la capacità di interagire con il mercato dal punto di vista comunicazionale, commerciale e del prodotto. Le destinazioni turistiche hanno la necessità d’interessare la domanda potenziale con proposte allettanti e di fidelizzare la domanda acquisita mostrando capacità d’innovazione e di soddisfazione degli ospiti. Oggi, il turista culturale sceglie con cura i luoghi da visitare, si documenta attraverso internet, apprezza offerte che hanno saputo innovarsi anche a livello informativo.
Le tecnologie mobili, particolarmente importanti per il Destination marketing, hanno acquistato negli ultimi anni un interesse sempre maggiore, con l’evoluzione e la diffusione dei telefoni cellulari, e in generale dei dispositivi mobili, quali smartphone e tablets, con servizi fruibili attraverso internet. A Padova l’Azienda speciale della Provincia ‘Turismo Padova Terme Euganee’ insieme ad altri soggetti del territorio, tra cui il Comune di Padova, ha realizzato le proposte innovative di alcuni giovani professionisti nel settore della comunicazione e delle nuove tecnologie applicate al turismo con il progetto: “I-Padova by SoundTouring “ di Stefano Karadjov e Marco Gui.

martedì 6 dicembre 2011

Corrado Petrucco, Marina De Rossi, Fabrizio Personeni: Digital Storytelling per la Matematica

La ricerca intende esplorare l'utilizzo educativo del digital storytelling come metodologia didattica per insegnare la matematica nella scuola primaria e secondaria di I°. Infatti questa materia presenta grandi
difficoltà da parte degli alunni della scuola italiana. L'obiettivo è quello di verificare se l'utilizzo di narrazioni digitali faciliti maggiormente i processi di apprendimento degli studenti rispetto alle
lezioni classiche/frontali ed alle lezioni con il semplice ausilio di multimedia (PPT).
Il digital storytelling è in grado infatti di situare e rendere concretamente visibili alcuni aspetti astratti della matematica e di rapportarli alla vita di tutti i giorni dei ragazzi permettendo un maggiore coinvolgimento; inoltre la componente multimediale (fatta di suoni, immagini, video) sembra essere più vicina alle modalità comunicative dei minori, sempre più legati all'uso delle nuove tecnologie.
La ricerca-azione coinvolge i docenti di 20 classi della Provincia di Trento. Dopo una prima fase di insegnamento delle strategie di produzione del digital storytelling, gli insegnanti hanno realizzato le proprie risorse didattiche da sperimentare in classe. Si è quindi comparato l'effetto delle 3 modalità di lezione (frontale, con power point e con digital storytelling) a partire dallo stesso argomento attraverso un disegno quasi-sperimentale. Nella seconda fase del progetto sono stati invece coinvolti direttamente anche gli studenti nell'elaborazione di digital storytelling disciplinari pensati per i loro pari.

lunedì 28 novembre 2011

Licia Ravarotto, Giulia Mascarello: Digital Storytelling per l'insegnamento della sicurezza alimentare


Il progetto di ricerca “Comunicazione del rischio chimico correlato al consumo di alimenti: comparazione dell’efficacia tra strumenti di comunicazione web-based e tradizionali” finanziato dal Ministero della salute, mira a ottenere un duplice risultato. Da un lato la ricerca si propone di creare un modello innovativo per la costruzione di campagne di comunicazione sul rischio chimico in alimentazione, basato su un approccio partecipativo che prevede l’impiego della tecnica dello storytelling. Dall’altro intende valutare quali sono gli strumenti più idonei per comunicare questo tipo di rischio agli adolescenti: carta, secondo la via tradizionale, o web? Le potenzialità dello storytelling per la costruzione del messaggio di comunicazione, e in particolare del digital storytelling come strumento web, saranno analizzate con le tecniche della ricerca sociale per capire l’effettiva validità della loro applicazione per la comunicazione del rischio per la sicurezza del consumatore.

venerdì 18 novembre 2011

Isabel de Maurissens: La documentazione narrativa crossmediale


Il periodo storico attuale si configura, secondo Burke, in una realtà nella quale educazione, informazione ed intrattenimento si fondono indissolubilmente. Oggi non è più sufficiente essere alfabetizzati, per passare da semplici consumatori a creatori coautori capaci di esprimersi tramite i vari linguaggi dei media, è necessario essere "medialfabetizzati".
Tramite l'impiego di questi linguaggi, tradizionali e non, i prodotti assumono una loro caratterizzazione, frutto di molteplici punti di vista ma anche della possibilità data agli utenti/creatori di modificarne ed ampliarne i contenuti. Tale aspetto del prodotto, la "crossmedialità" appunto, è comunemente riscontrabile nell'ambito dell'intrattenimento ed in quello dell'informazione, mentre lo è meno in ambito educativo. In quest'ultimo però, soprattutto in un'ottica di lifelong-learning, la crossmedialità costituisce uno degli elementi essenziali del "complex learning", inteso come sistema aperto e flessibile ma sempre profondamente personalizzato che sfrutta le conoscenze, le relazioni sociali e gli obiettivi formativi dell'individuo per sostenerne i processi di apprendimento.


http://ushahidi.com/
http://www.manituana.com/
http://www.bookinprogress.it/
http://www.tolerance.kataweb.it/ita/
http://mappingthehumanstory.com/
http://gold.indire.it/gold2/

sabato 12 novembre 2011

Erika Iervolino: Progetto di didattica sperimentale per la valorizzazione e la fruizione emozionale del Museo Bottacin di Padova


Se spesso la visita guidata all’interno di un museo viene vista come ostica o noiosa dai non addetti ai lavori, perché non proporre un modo nuovo e stimolante di affrontarla?
Da qui l’idea di un progetto di didattica museale innovativo che, sfruttando i caratteri precipui del Digital Storytelling, possa coinvolgere emozionalmente il visitatore grazie ad un’immersione totale nell’epoca e nella vita di un personaggio eclettico e particolare quale fu Nicola Bottacin, fautore del museo che porta il suo nome.

venerdì 4 novembre 2011

Mario Castoldi: Costruire l'Apprendimento: Metodologie Didattiche a Confronto


Nel contributo si intende presentare una criteriologia di riferimento attraverso cui apprezzare la qualità del Digital Storytelling, assunta come una tra le metodologie didattiche che intendono promuovere un apprendimento CSSC: costruttivista, autoregolato, situato e collaborativo La qualità di una proposta didattica, infatti, non può che essere vista in funzione del tipo di apprendimento che intende promuovere: da qui la struttura del contributo, che muove da un’idea di apprendimento in chiave costruttivista, presenta alcuni modelli di analisi del processo didattico congruenti con tale paradigma e si chiude con una proposta di strumento di analisi dell’insegnamento attraverso cui apprezzare le diverse proposte metodologiche.

lunedì 31 ottobre 2011

Simona Bonini: MurMur: Ascolti Site Specific di Memorie Collettive


Il digital storytelling inteso nello specifico del progetto Murmur tocca due elementi fondamentali dell’essere umano: il raccontare storie e ascoltarle essendo immersi in un luogo specifico, familiare o sconosciuto guidati dall’idea che si scopre un luogo nel momento in cui si scopre la vita delle persone, quindi le storie. Analizzare le qualità e le potenzialità del progetto Murmur ci permette di tracciare possibili linee future di interventi nel tessuto urbano di una città e di riflettere sul senso e sul valore di eventi “sonori” legati ad un luogo specifico di un territorio. L'intenzione è quella di interrogare il senso comune e di capovolgere l'immagine che abitualmente si ha di una città spingendo le persone a superare il muro dei propri “luoghi comuni”, per muoversi dal sentito dire all'ascolto "site specif", sul posto, di storie mai prima d'ora ascoltate e di contribuire in questo modo alla costruzione di una memoria collettiva, consapevole e mobile.

www.murmurtoronto.ca
www.officinadellamemoria.it


giovedì 27 ottobre 2011

Nicoletta di Blas: "Storytelling" Digitale a Scuola Policultura


Policultura is a project by HOC-LAB of Politecnico di Milano. From 2006, almost 17,000 Italian students from all school grades have “told their digital stories” using 1001stories (a tool developed by HOC-LAB, available online for free), in the frame of a national competition. Extensive monitoring of the experience show that substantial benefits of various kinds are achieved by the participants. Policultura, officially acknowledged by the MIUR for its educational value, represents the largest deployment of digital storytelling technologies in school at Italian - and probably at international – level.

PoliCultura è un progetto di HOC-LAB del Politecnico di Milano. Dal 2006, quasi 17.000 studenti di scuole di ogni ordine e grado hanno “narrato storie digitali” usando 1001storia (uno strumento sviluppato da HOC-LAB reso disponibile online gratuitamente), nel contesto di un concorso nazionale. L’esperienza è stata monitorata estensivamente; i dati mostrano che i partecipanti ottengono benefici didattici significativi. PoliCultura, riconosciuto ufficialmente dal MIUR per il suo valore didattico, rappresenta il caso di uso più esteso di attività (a scuola) di storytelling digitale in Italia e probabilmente nel mondo. 

http://hoc.elet.polimi.it/
http://www.policultura.it/

Jean Claude Callens: Digital Storytelling as a Mediation Tool to Support Critical Reflection


In this contribution we study the impact of learner control and of linear/non linear structured guidelines to write a digital story on reflection processes. The results reveal that when students reflect by writing a digital story, the score on (critical) reflection is rather low. Second, the results of this study confirm – at least partially – the influence of learner characteristics on the degree of (critical) reflection. Furthermore, it seems that the assumption that prior knowledge may be one of the factors that determine the effectivity of learner control is –at least partially- confimed in this study. Third, it seems that when third-year students have ample learner control, their digital stories contain more elements that refer to a critical reflection. Finally, it seems that more linear structured guidelines to write digital stories more support reflection processes. To conclude, we discuss the practical implications of this study.

Simonetta Boscolo, Sara Colombo: Digital Storytelling: un Ponte tra Presente, Passato e Futuro


Molti docenti delle prime fasce dell’obbligo scolastico utilizzano la metodologia dello storytelling in modo più o meno consapevole. Nell’era del digitale e dei digital native essa però si trasforma e si sviluppa per comprendere comunità sempre più allargate e sempre più in grado di condividere e collaborare.
La tecnologia può diventare allora un mezzo per attività antiche, per azioni ancestrali. Nulla di nuovo all’orizzonte se sappiamo vedere il conosciuto chiamandolo magari Digital Storytelling, se continuiamo a vedere l’essere umano attivo, partecipe, consapevole, propositivo, protagonista.
La sfida per la scuola è quindi quella di assolvere il suo compito educativo a 360° riflettendo sulle proprie metodologie, creandone di nuove o adattandole alle finalità da raggiungere. Non si può relegare la parte tecnologica ad un’area a sé stante, asettica, ma deve assurgere al ruolo importante di nuovo ambiente di vita, educativo, sociale e di apprendimento delle generazioni attuali e future.

http://www.chioggia2.it/chioggia2/formadocenti/indexformazione.htm
http://ilblogdellemozioni.blogspot.com/

Benvenuti!


L'intento alla base della creazione di questo spazio è quello di offrire agli utenti, ed in particolare alle persone presenti al Convegno il giorno 14/10, l'opportunità di scambiarsi opinioni, pareri, ma anche informazioni sulle tematiche affrontate dai relatori durante i rispettivi interventi.
E' un momento questo, dal quale potremo trarre tutti vantaggio: per i visitatori, ai quali è data l'opportunità di costruire nuova conoscenza interagendo tra loro; ma anche per gli organizzatori dell'evento, ai quali sarà data l'opportunità di sapere cosa si sarebbe voluto fosse approfondito, o quali altre esperienze sarebbero state degne di menzione.
Gli interventi verranno pubblicati in questo blog sotto forma di post, uno per ciascun intervento. All'interno di ogni post sarà presente l'abstract dell'intervento e i riferimenti presenti sul web datici dagli autori.

Elenco dei relatori e relativi interventi (non verranno pubblicati necessariamente in quest'ordine):

Micaela Castiglioni, Università La Bicocca Milano, La narrazione per la costruzione di significati nello sviluppo del Sé.
Mario Castoldi, Università di Torino, Costruire l'apprendimento: metodologie didattiche a confronto.
Stefan Marchioro, Direttore Turismo Padova – Terme Euganee, Soundtouring, i-PADova&Terme.
Isabel De Maurissens, ANSAS (ex INDIRE), La documentazione narrativa crossmediale.
Jean Claude Callens, KATHO (Belgium), Digital Storytelling as a Mediation Tool to Support Critical Reflection?
Roger Schank, Socratic Arts (USA), Towards a Story-Centered Curriculum.
Simona Bonini, Officina della Memoria (Foligno), Murmur, ascolti site-specific di memorie collettive.
Nicoletta Di Blas, Politecnico di Milano, Progetto Policultura.
Roberta Parise, Viceconservatore Museo Bottacin - Erika Iervolino, Università di Padova, Progetto di didattica sperimentale per la valorizzazione e la fruizione emozionale del Museo Bottacin di Padova.
Marina De Rossi, Corrado Petrucco, Fabrizio Personeni, Università di Padova, Progetto Digital Storytelling per la Matematica.
Licia Ravarotto, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Digital Storytelling per l'insegnamento della sicurezza alimentare.
Simonetta Boscolo, Sara Colombo, Scuola Todaro (Sottomarina di Chioggia), Apporti alla didattica quotidiana.
Gino Buizza, Società Digital Storytelling Italia (SIDiS), Digital Storytelling per il sociale: un'esperienza nei luoghi di detenzione.
Monica Campion, Università di Padova, L'esperienza dei laboratori universitari.


Partecipate numerosi!